Casa di Cura Park Villa Napoleon Strada Terraglio 439, 31022 La Croce

"Ho passato i giorni di ricovero in modo sereno e protetto. O.S.S. ed infermieri super gentili e disponibili, come i medici e le psicologhe. Grazie alla costante presenza, durante la mia degenza, di OSS competenti ed innamorate del loro lavoro (in particolare di Denise, Nicole, Milena) sono riuscita ad affrontare il mio problema con pazienza, sentendomi protetta e amata, quasi come una “figlia”. Anche gli Infermieri molto bravi e competenti nel loro ruolo: disponibili a delucidazioni riguardo alla terapia farmacologica e nell’aiutarti, dandoti consigli, ad affrontare il problema. Ringrazio in modo particolare Salvatore, Paolo, Lisa, Mimosa, Patrizia che durante il mio ricovero di un mese e mezzo, hanno saputo aiutarmi, donarmi supporto e confronto nello stesso modo in cui le OSS, sopra citate, hanno fatto. Grazie infinite, per avermi aiutata in questo percorso. Un ringraziamento va anche al Dott. Garonna e alla psicologa Elisa Facchin, che con amorevolezza e bontà hanno saputo riconoscere ed individuare la terapia adatta a me."

"sono arrivata alla fine della mia permanenza qui a villa napoleon ed ora mi sento pronta a lasciare una recensione. il posto è molto bello, c'è un grande parco ben curato dai giardinieri, c'è un piccolo campo da beach volley, due "campetti" da bocce e delle piste da minigolf (che avrebbero bisogno di manutenzione altrimenti prima di giocare bisogna togliere la sporcizia dai tunnel). gli infermieri che ho conosciuto sono stati sempre apprensivi e si riusciva pure a scherzare e scambiare delle chiacchiere con loro. la cucina, alle volte disorganizzata, riesce a portare a termine i pasti con discreta facilità. arrivando al nocciolo però, con lo staff medico mi sono trovata veramente male. sono entrata con una diagnosi di dca (disturbo del comportamento elementare) e depressione. leggendo la lettera di dimissioni leggo che ho una diagnosi di un disturbo della personalità istrionico, la "diagnosi" è stata fatta tramite un test di 600 domande senza anche fossi seguita o controllata da nessuno, con domande lasciate in bianco e altre che ho provato ad interpretare. mi è stato detto tramite un foglio e la spiegazione della psicologa è stata "molto spesso con una diagnosi di dca si hanno dei disturbi della personalità", invece una tirocinante mi ha spiegato che dal test fatto 2 mesi prima è sorto un solo aspetto relativo a tale dp (disturbo della personalità). mi hanno detto che non è niente di cui preoccuparsi, l'unica cosa che mi preoccupa è la facilità con la quale tale diagnosi è stata fatta. personalmente sono stata seguita dalla dottoressa Marella e il dottor Garonna, per mia sfortuna non ho potuto fare un cambio medici poiché il dottor Garonna è anche il primario. ho avuto occasione di parlargli privatamente 3 volte per in media 5 minuti e con 15 minuti di colloquio e un test somministrato senza supervisione non puoi fare una diagnosi. con la psicologa, la dottoressa Marella, ho avuto il piacere di avere un colloquio di 5 minuti contati, dopo 3 settimane di ricovero dato che ero in continua crisi per il mio dca. durante il colloquio mi è stato detto che sarei stata affidata ad una tirocinante dato che lei aveva 35 pazienti e non aveva la possibilità di seguire tutti. la domanda che sorge spontanea è "se sai di non riuscire a seguire tutti i tuoi pazienti, perché ne prendi altri in carico?" ma a domande così complesse i dottori non sono sicuramente in grado di rispondere. preciso che dopo aver chiesto a tirocinanti e infermieri come avere questo colloquio mi sono rivolta ad una psicologa di un corso, la quale è stata veramente gentile ad aiutarmi. ma giustamente è stata ripresa e alla consegna del promemoria per l'appuntamento mi è stato detto che la psicologa Marella era arrabbiata per quanto era successo e che dovevamo sperare in bene per il giorno dopo. infine le signore delle pulizie sono sempre state cordiali e simpatiche. la nutrizionista che mi ha seguito è stata comprensiva e d'appoggio durante l'intero percorso. ultimo problema, che purtroppo si ritrova in tutta Italia però le tirocinanti si occupavano di tenere i colloqui al posto di psicologi troppo pieni di lavoro, di stare alla reception, di portare i piatti al tavolo dei disturbi alimentari, di aiutarti durante la giornata se qualcosa andava storto e non si aveva un colloquio in programma. in questo posto si trattano troppo problemi, dalla tossicodipendenza al alcolismo, dai disturbi mentali a quelli alimentari. e purtroppo non tutti sono gestiti al meglio. fossi in voi cercherei una struttura specializzata con migliori recensioni. questi due mesi di ricovero sono volati grazie alla presenza di altri ospiti con i quali ho stretto amicizia."

"La struttura è piuttosto valida. Ho rilevato qualche minima carenza, ma con la mia collaborazione (e con quella del personale medico) ho fatto un ottimo percorso e sono guarito. Per me comincia una nuovo vita. I medici e gli infermieri, così come gli psicologi e il personale di amministrazione, sono quasi tutti molto gentili. Il luogo è ameno, in mensa non manca quasi nulla. Con un po' di pazienza, gentilezza sono stato aiutato moltissimo."

"Pessima se vista dal punto di vista terapeutico ottima se usata per staccare e incominciare un percorso. Le infermiere sono prepotenti e credono di avere potere (soprattutto quelle giovani con 1 anno di gavetta o meno) spero di non tornare più. Ottimo lavoro per quanto riguarda l infermiera Frsncesca, Sonia ,Dr musclot e soprattutto le signore delle pulizie e colazioni molto gentili."

"Sono stata ricoverata a Villa Napoleon per tre settimane durante il mese di gennaio per ansia generalizzata, depressione secondaria e problemi con la rabbia. Il posto è molto bello e penso che durante la bella stagione lo sia ancora di più. Ho avuto la fortuna di essere seguita da una psicologa splendida (Gianna Costa), di un’empatia grandissima ed era una gioia per me fare sedute con lei e mi ha aiutata molto. D’altra parte, dal punto di vista psichiatrico (il più importante direi visto che è lo psichiatra a prescriverti i farmaci) mi sono trovata molto male. Sono stata “””seguita””” dal dottor Mottola, una persona per nulla professionale, per nulla empatica, ma solo arrogante e poco presente che mi ha dimesso con un semplice “fobia sociale” come se fosse l’unico problema che ho. Non sono stata ascoltata e devo trovare un altro psichiatra per il cambio dei farmaci perché non mi stanno facendo bene. Chissà, se mi avesse ascoltata magari mi avrebbe prescritto qualcosa di più appropriato a me. Sono sicura che con un altro psichiatra la mia esperienza sarebbe stata più che buona."