Porte del Cavallino

"Luogo bellissimo, ma quando si arriva in mountain bike al ponte mobile sul fiume Sile e si trova il semaforo rosso, i tempi di attesa per l'attraversamento sono infiniti."

"Se percorrete la ciclabile ad un certo punto si arriva a questa chiusa sul canale che permette di passare da una riva all'altra. Quando passano le barche la troverete chiusa e l'attesa può essere di circa 10/15 minuti e se ci sono tante bici non c'è abbastanza ombra per tutti."

"Paesaggi fantastici, stradine, canali, viette, calle, insomma nel pieno cuore della laguna veneta. Scoperta grazie alla mia fidata gravel! Direi nel suo habitat naturale!! Per gli amanti della natura è il top! Ci sono svariati percorsi ciclabili."

"Punto obbligatorio per attraversare il canale da Jesolo paese ( percorso ciclabile sterrato) direzione cavallino, punta sabbioni e viceversa lungo ma molto bello.lo consiglio."

"Il litorale del Cavallino, ovvero la penisola che separa la parte settentrionale della laguna di Venezia dal mare Adriatico, assume una fisionomia non lontana dall'attuale attorno al Cinquecento dopo secoli di disordine idraulico causato dal fiume Piave. Il merito è dei Provveditori alle Acque della Serenissima, che agiscono mossi dalla fondamentale necessità di allontanare le foci fluviali dalla laguna per scongiurarne l'insabbiamento. Le acque del Piave verranno addirittura indotte a sfociare più a nord, convogliando nel suo vecchio alveo quelle del Sile, che ancora oggi finisce in mare dopo aver diligentemente aggirato la laguna. Regimati i fiumi, la necessità immediatamente successiva riguarda la navigazione interna ed è per questo che viene costruita una conca idraulica, ovvero un sistema di paratie che consentano il passaggio di un'imbarcazione da un corpo d'acqua all'altro superandone il dislivello. Si tratta, dunque, dopo aver accuratamente separato la laguna dal fiume, di favorire la loro comunicazione in modo controllato a prescindere da marea e piene. Circostanza singolare, la Repubblica di Venezia affida questo compito a un imprenditore straniero, realizzando una forma di partenariato pubblico-privato ante-litteram. La persona in questione è un mercante fiammingo, Daniel Nys, che, costretto all'esilio per motivi religiosi, costruisce la sua ingente fortuna proprio a Venezia: segnalato dalle cronache del tempo per la sua strabiliante collezione d'arte, evidentemente non perde l'occasione per investire denaro anche in modo più prosaico come nel caso di questa opera idraulica: i due chilometri dell'odierno Canale Casson e le chiuse in pietra d'Istria che nel parlar comune diventeranno le Porte del Cavallino. L'inaugurazione avviene nel 1632, come si legge nella lastra marmorea che riporta le tariffe del dazio per il passaggio delle imbarcazioni, murato sulla facciato dell'edificio dell'ufficiale addetto alla riscossione e degli addetti al traffico fluviale. A completare il quadro è un osteria, che rende la chiusa un luogo d'incontro in attesa che venga l'ora buona: esiste ancora oggi, ma tra le mura del casello daziario, ed è un luogo dove gustare le specialità di questa terra di confine tra laguna, fiume e mare."