Hotel Villa Orio e Beatrice

"A pochi metri dalla fermata del bus, e a cinque minuti a piedi dalla spiaggia e dal campo da golf. Gestore è molto simpatico e disponibile. Posizione certamente comoda per arrivare alle spiagge nel periodo estivo. Camera essenziale, non troppo curata. Forse perché fuori stagione, ma la colazione è stata minimale e servita da personale abbastanza "improvvisato"."

"È il secondo anno che passo qualche giorno in agosto in questa struttura e mi sono trovata molto bene... Ottimo il rapporto qualita/prezzo, la cortesia e disponibilita del personale per rispondere alle varie richieste.. Molto utile la possibilità di avere delle biciclette da noleggiare direttamente in loco e ottima la colazione."

"Molto carina la location, le camere sono semplici ma molto pulite, il personale gentile. Io ho avuto una camera a piano terra ed era un pò rumorosa, sicuramente ai piani sopra regnerà il silenzio"

"Esperienza magica in luogo assolutamente autentico, a due passi dal mitico bagno Alberoni dove sembra di entrare in una foto di Ghirri. Stanze grandi e pulite, al ristorante si mangia bene e si spende un prezzo onesto se si cerca una cucina ricercata di pesce freschissimo. Musica di alta qualità! Abbiamo assistito al concerto jazz di Carlo Atti & Friends e ci siamo divertiti moltissimo. Il proprietario ama viziare i suoi clienti, si vede che fa il suo lavoro con passione e non ti tratta come se fossi una banconota con le gambe. Consigliatissimo se non si vuole finire nel carnaio del centro del Lido."

"Il bar/ristorante dell'hotel (Osteria Alberoni 10) ci ha proprio delusi, ti spennano per un aperitivo. Il cameriere/gestore o proprietario che sia, è svogliato e maleducato, non sa cosa sia il servizio al cliente, non porta menù, e quando è il momento di pagare il conto è da Venezia centro, ne approfittano perché pensano che tanto poi non ti vedono più... Poi si lamentano della situazione e degrado veneziano, piangono che i turisti spendono poco, ma in fin dei conti sono gli albergatori/ristoratori la causa di tutto questo. Si vede che non c'è cultura del turismo, ma bensì la cultura del frega il cliente... Peccato"