Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
Salzano, Città Metropolitana di Venezia, Italia
Informazioni su Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl è un'azienda che opera da diversi anni nel settore della produzione di lavori speciali e prodotti diversificati. Situata a Salzano, in Via Roma al numero 179, rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di prodotti originali e personalizzati.
L'azienda si caratterizza per l'elevato livello di professionalità e competenza dei propri collaboratori, che riescono a svolgere attività di altissima qualità con l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia e materiali di primissima scelta.
Tra i servizi offerti dalla Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl troviamo la produzione di prototipi, la lavorazione di materiali plastici e metallici, la fresatura, la stampa 3D e la modellazione. Inoltre, l'azienda propone a tutti i propri clienti prodotti personalizzati su misura, che riescono ad esaltare la creatività delle persone e a soddisfare le loro esigenze specifiche.
La Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl si distingue inoltre per l'attenzione che riserva alle normative di sicurezza e alle esigenze ambientali: la qualità dei prodotti e la tutela dell'ambiente sono per l'azienda una priorità assoluta.
In definitiva, la Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl rappresenta un punto di interesse per chiunque sia alla ricerca di prodotti unici e personalizzati, realizzati con grande cura e attenzione ai dettagli. La qualità, la professionalità e la passione per il proprio lavoro fanno di questa azienda il partner ideale per le esigenze più diverse e complesse.
Foto di Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
Via Roma, 179, 30030 Salzano VE, Italia
Orari di apertura di Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
Lunedi:
14:30 - 18:30
Martedì:
14:30 - 18:30
Mercoledì:
14:30 - 18:30
Giovedì:
14:30 - 18:30
Venerdì:
14:30 - 18:30
Sabato:
Fine settimana
Domenica:
Fine settimana
Recensioni di Stevanato Prodotti e Lavori Speciali Srl
"Mah, buona cosa ci sia un'offerta lavorativa. io nel 92, da apprendista ricevevo in busta paga 48 Mila lire al giorno di trasferta, oltre a stipendio e colazione, pranzo, cena e albergo pagati. Quindi se nei 2000€ ci sono le trasferte, che pare la norma. Il lavoratore che cerca, il sig. Elia, prende meno di un apprendista, che fa qualsiasi lavoro sotto casa che alle 17 ha finito! I titoloni fanno bene all' andazzo politico attuale, vedremo fra qualche mese"
"Ho vissuto a lungo al confine con la Svizzera. Attualmente un operaio edile con un minimo di specializzazione prende 5.900 franchi svizzeri al mese; un caposquadra 8.000. Non è il reddito di cittadinanza il problema, non è la poca voglia di lavorare dei giovani, sono gli stipendi e i salari da fame il problema. Poi onore al Signor Stevanato che è titolare di un’azienda che, malgrado il momento difficile ha avuto un fatturato di circa 2,6 milioni di euro nel 2020 (2,1 nel 2019 e 1,8 nel 2018) e che ha un costo del personale di circa un milione di euro l’anno. Certo, in Italia gli stipendi e i salari sono tra i più bassi d’Europa, non parliamo-in generale- dell’argomento sicurezza…"
"Solita azienda che si vuole far pubblicità a livello nazionale e non, a titolo gratuito, affossando "gli altri che non hanno voglia di lavorare". 2000€ + vitto e alloggio pagati in caso di trasferta??? Per magari uno o più mesi??? Capisco che si debba LAVORARE (e non essere sfruttati) per vivere, ma uno con una famiglia cosa fa, divorzia perché tu, imprenditore, pretendi di sottopagare qualcuno e di non farlo più vivere? Forse nella "famiglia Stevanato" c'è qualcosa di sbagliato, se si pretende di rinunciare ad affetti e VERA FAMIGLIA (non di certo la "famiglia Stevanato", che NON è una famiglia ma una semplice azienda). Perché invece di dire "nessuno vuole lavorare", non metti in mostra anche il contratto, e non solo i "2000 euro" (netti? Lordi?) e sono sicuro che poi, l'ago della bilancia, non andrà più a favore dei "poveri imprenditori", ma dei lavoratori che, per quelle condizioni di lavoro, non vogliono essere sfruttati. Il mio esempio? "contratto da 1400 euro netti al mese + supplementi notturni, per un full time notturno 22:00-5:00 da lunedì notte a domenica mattina. A fine mese in busta paga mi sono trovato 1083,75 euro. Nei "1400 promessi" (che ad oggi non ho ancora visto!) vi erano inclusi 13ª, 14ª, ferie, permessi. Quindi cari imprenditori, prima di dire "2000 euro al mese", mettete nero su bianco in bella vista, quando fate le interviste. Vediamo le "macchioline" che saltano fuori..... E se è il dipendente che non ha voglia di lavorare, od il capo che non ha voglia di pagare quanto dovrebbe. Saluti."
"Offri 2000 euro netti al mese per 14 mensilità per lavorare dalle 8 alle 17 con un ora di pausa pranzo? Rispetti pagamenti sempre puntuali? Tratti con rispetto i dipendenti? Andiamo in sede del gazzettino con i contratti e vedrai che ti porto infinite persone io compreso."
"Buongiorno Sig. Elia Stevanato. Io sono un ex lavoratore che ha dato la propria professionalità e disponibilità per oltre 43 anni girando in trasferta l'intero mondo. Ammiro il suo crescere imprenditoriale, ma rimango deluso dall'articolo che ho letto su " Il Gazzettino" e le spiego cosa mi ha dato fastidio. Parto dalla fotografia del cartellone appeso presumo fuori dalla sua azienda. Hai voglia di lavorare? Domanda inutile per chi cerca lavoro! Avrei preferito leggere "cosa sai fare e quanto sei disposto a crescere professionalmente?" Continuo con "Entra nella famiglia Stevanato". Qui le chiedo se vuole assumere o adottare. Un'attività produttiva, perciò un'azienda, non è una famiglia! Il dipendente viene assunto (e non adottato) per le sue capacità professionali e per tale viene retribuito. Entrambi, dipendente e titolare hanno obblighi scritti e sottoscritti a livello nazionale, e non solo, da rispettare. Non mischiamo Famiglia e Azienda. Poi parla di dipendenti che dopo una settimana di lavoro usufruiscono di tre settimane di malattia... e non per malattia. Bene se Lei è così convinto che il dipendente è a casa non per malattia ma per secondi fini (compiacente il medico di famiglia), abbia il coraggio di denunciare il fatto! Inutile "parlarne al bar", dicendo i giovani non hanno voglia di lavorare e di imparare perché hanno il reddito di cittadinanza. Se fossi un imprenditore e i miei dipendenti si comportano nello stesso modo dei suoi mi pongo qualche domanda. E proprio così salutare la famiglia in cui li faccio lavorare? Perché, benché ben retribuito e gratificato, il mio dipendente preferisce il reddito di cittadinanza? Perché non riesco a trasmettere l'interesse per imparare una professione? Beh, Lei ha scritto una risposta alquanto deludente: ai giovani manca la voglia e l'umiltà di imparare. Ringrazio il mio datore di lavoro e grande imprenditore per non aver pensato questo di me di avermi dato la possibilità di crescere professionalmente e di conseguenza economicamente: non ho lavorato in una grande famiglia, ma in una grande azienda."
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Si.Box. s.r.l.
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Cidienne Srl filiale di San Donà
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