Lavatoio Medievale Via Vittorio Emanuele, 90015 Cefalù

"Sicuramente è un luogo ricco di storia, tuttavia ci sono pochi cartelli che ne indicano la storia, inoltre il luogo è molto piccolo, quindi ci si mette nemmeno 5 minuti a visitarlo, però è molto caratteristico quindi sicuramente consiglio di darci un occhiata, specialmente se si soggiorna a Cefalù"

"Da visitare assolutamente! Per chi adora le sorgenti e piace scoprire la storia di un luogo. Piacevolissimo REFRIGERIO durante la calura estiva."

"Il lavatoio medievale è uno dei posti più storici di Cefalù. Luogo di aggregazione, di pulizia dei vestiti ecc. Inoltre veniva usato come frigorifero della città. Infatti anche nelle giornate più afose al lavatoio si percepisce un clima molto più fresco. Questa sensazione di freschezza è principalmente data dal fiume Cefalino che sgorga poi al mare. Toccare per credere!"

"A Cefalù (provincia di Palermo) via Vittorio Emanuele nella parte sottostante Palazzo Martino, è ubicato il lavatoio pubblico conosciuto come Lavatoio medioevale. Ad esso si accede tramite un cancello e una scalinata in pietra che conduce ad una pavimentazione levigata dall'usura e ad una serie di vasche che si riempiono con l'acqua che sgorga da bocche di ghisa (alcune a forma di leone) disposte lungo le pareti sovrastate da basse volte. Nelle vasche sono evidenti gli appoggi inclinati che servivano per strofinare i panni."

"Se castelli, palazzi e cattedrali ci parlano dei potenti, questo lavatoio ci mostra un magnifico spaccato di vita popolana medievale. Qui tutti i giorni riecheggiavano le grida, i canti e le sofferenze di tante donne affaccendate nel rituale quotidiano del lavaggio dei panni. Sembra quasi di vederle, ciascuna inginocchiata di fronte ad un lavatoio mentre strofina i panni sulla lastra per poi sciacquarli nella fredda acqua del Cefalino. Queste, infatti, sono le acque del fiume di Cefalù, un piccolo corso d'acqua da sempre utilizzato per scopi potabili ed igienici. Il lavatoio originale, però, non esiste più. Ciò che si osserva oggi è frutto di una ristrutturazione avvenuta nel 1514. Il luogo, però, è sostanzialmente lo stesso, con la grande differenza che il fiume venne fatto scorrere non più a cielo aperto ma imbrigliato tramite un rudimentale ma interessante sistema di ingegneria idraulica. Oggi l'acqua la vediamo sgorgare da 22 bocche leonine in ghisa all'interno di un ambiente parzialmente coperto. Qui l'acqua veniva attinta per scopi potabili ed igienici. Tramite un'altra vasca, poi, l'acqua arriva ai vari lavatoi - 4 all'aperto e 4 coperti - per poi esser convogliata verso un piccolo antro e da qui, attraverso un pertugio, arrivare sulla spiaggia e sfociare quindi in mare."