Bar Scimeca,

Via Giovanni Falcone, 16, Ciminna (PA)

"Locale e Bar molto accogliente strettino all'entrata ma accogliente."

".... ottimi i cannoli preparati al momento, ma da non perdere anche il gelato (vi consiglio al limone), le torte gelato e la pasticceria ."

"Gelati buonissimi, the best for traditional ice creams."

"Bar tranquillo dove sedersi al tavolo senza costi aggiuntivi buona la qualità dei prodotti"

"Claudio Alessandrii descrive le opere di Filippo Scimeca Le opere di Filippo Scimeca si presentano in tutta la loro esuberanza di forme e di colori, in un vorticoso movimento, a negare la staticità quale oscuramento della fantasia; gli accostamenti di “corrente” non mancano, eppure siamo lontani da precise risonanze stilistiche, poiché scorgiamo una originalità incontestabile, non negazione di precedenti esperienze, ma certamente frutto di ricerca intima e sofferta per donare nuova forza espressiva ad un mondo che classifica e costringe in un “umiliante cantuccio” anche le anime libere. Dice tra l’altro, Scimeca, nella sua ultima monografia titolata “Il divenire del tempo” che spiega con chiarezza le scelte pittoriche e scultoree dell’artista: “Ho sentito il desiderio di farle e le ho fatte”. Una libera scelta quindi, nel tentativo, a nostro avviso riuscito, di scrollarsi dalle spalle il giogo divenuto pesante di una tradizione figurativa che, se non espressa ai massimi livelli, non fa che scimmiottare un passato esaltante ma che ha finito per esaurire la carica creativa che l’aveva vista nascere ed imporsi nell’arco di molti secoli. Ed eccoci così ad ammirare le recenti creazioni di Scimeca: geometrie eleganti e volute armoniche esaltate da colori o dal lucore del bronzo. Nessun vincolo formale, nessuna pastoia, tutto è frutto di ispirazione fantastica; è avvertibile il fremito di una creatività feconda, non fine a stessa, ma tesa ad un messaggio dalle risonanze universali, in un coinvolgimento esaltante di una soluzione gioiosa e messaggera di pace, di amore, in definitiva, gioia di donare felicità ad un mondo oppresso dalla violenza. Claudio Alessandri"