Giardino "Ernesto Schiaparelli"
Torino, Città Metropolitana di Torino, Italia
Informazioni su Giardino "Ernesto Schiaparelli"
Il Giardino "Ernesto Schiaparelli" è un luogo di grande attrazione situato nella città di Torino, ubicato in Via Savigliano. Questa istituzione rappresenta molto di più di un semplice parco pubblico: il suo nome è un omaggio al celebre archeologo italiano Ernesto Schiaparelli, direttore del museo egizio di Torino dal 1894 al 1928, il quale ha contribuito in modo determinante alla conoscenza della cultura egizia nel mondo.
Il Giardino si estende su un’area verde di grande bellezza, perfettamente curata e caratterizzata dalla presenza di numerose specie arboree, tra cui spiccano i platani secolari, ma anche dal suggestivo laghetto interno che attira l'attenzione dei visitatori. Si tratta di un luogo ideale per una piacevole passeggiata all'aria aperta, ma anche per momenti di relax e di svago nella natura in mezzo alle opere d'arte.
Infatti, amanti dell'arte, della storia e della cultura troveranno nel Giardino "Ernesto Schiaparelli" un autentico punto di interesse, in quanto ospita al suo interno importanti sculture a firma di artisti di valore, come Umberto Mastroianni, Francesco Messina e altre importanti personalità della cultura e dell'arte contemporanea.
In sintesi, il Giardino "Ernesto Schiaparelli" è un luogo da visitare per chi vuole scoprire una parte della storia e della cultura italiana, circondati dalla bellezza della natura e dall'arte contemporanea. Questo establishment rappresenta uno dei punti di interesse nei quali Torino si distingue nel panorama turistico internazionale, a pochi passi dal centro cittadino.
Foto di Giardino "Ernesto Schiaparelli"
Via Savigliano, 10144 Torino TO, Italia
Recensioni di Giardino "Ernesto Schiaparelli"
"Il Giardino "Ernesto Schiaparelli", egittologo e filantropo, intitolato dal Comune nel 2017 deve ancora essere inaugurato e reso "presentabile" ripulendo la scultura del Maestro Ghiotti e bonificando dai rifiuti ed erbacce le due entrate pedonali ai lati, che conducono a box sotterranei abusivi, di proprietà del Comune. Sulla figura dell'egittologo vedasi il recente Convegno al link: (289) Ricordo di Ernesto Schiaparelli, l’egittologo filantropo - YouTube"
"Parco molto bello, ci sono due o tre cose che possono essere migliorate, ad esempio ci sono degli "ombrelloni" in metallo dove dovrebbero esserci delle piante rampicanti che dovrebbero fare da copertura, ma purtroppo non sono mai state piantate e non viene fatta spesso la pulizia, na per il resto è un bel posto dove puoi giocare, passare del tempo e stare con gli amici"
"Un bel giardino molto ampio e tranquillo unica pecca pochi giochi per i bimbi."
"Lo frequento tutti i pm col bimbo, non di le 5 stelle, perché ci sono solo altalene per i bambini già un po' più grandi (per intenderci non c'è il cestello dove potrei infilarci Vittorio di 9 mesi), però parco tranquillo."
"Grande giardino, di circa 9.000 metri quadrati, ricavato nell'area ex Prosidea-Metec, in precedenza conosciuta nella zona col soprannome "ël Canùn" dell'antico proprieraio Carlo Cannone, rottamaio (da cui la locuzione torinese "roba dël canùn" per definire i materiali di scarto da rottamare). Il giardino non è molto ricco di verde e di alberi ma è dotato di due aree attrezzate per il gioco dei bambini, una detta "Piazza dei Numeri" e l'altra "Piazza delle Lettere", presso la quale è anche presente un torèt, di spazi relax con panchine e di un parcheggio biciclette. Nella zona centrale è stata collocata la scultura di Massimo Ghiotti "Acropoli - Libertà e Solidarietà" realizzata interamente in acciaio inox e quindi facile da pulire, se ve ne fosse la volontà da parte del Comune che invece trascura persino di sistemare una grande grata da anni pericolante e transennata che dà su di un garage interrato. Il giardino è stato intitolato all'egittologo biellese Ernesto Schiaparelli, docente di Egittologia, direttore del Museo Egizio di Torino e autore di importanti opere sull'argomento. Schiaparelli diresse numerose campagne di scavo in Egitto, annoverando, tra l'altro, le scoperte delle tombe di Nefertere, moglie di Ramesse II, e dei coniugi Kha e Mérie, questa interamente trasportata a Torino e ricostruita con i materiali originali nel Museo Egizio."
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