Scuola Figlie di Nostra Signora Al Monte Calvario Via San Quintino 4, 00185 Roma

"Scuola a misura di bambino. Ambienti accoglienti, puliti e gradevoli. Tra le altre cose presenti: teatro, palestra, biblioteca, giardino attrezzato sia per i piccoli che per i più grandi. Personale molto qualificato e attento alle esigenze di ogni singolo bambino. Scuola che parte dal nido (sezione ponte) alle medie. Praticamente il bambino cresce in un ambiente dove, oltre agli aspetti didattici, sono trasmessi anche valori di vita importanti che permettono al bambino di divenire autonomo, avere le proprie idee, essere sereno e quindi andare volentieri a scuola."

"Pessima esperienza,"selezionano" i bimbi facendogli fare una prova, facendola passare al genitore come un inserimento.... insegnante religiosa della scuola dell'infanzia assolutamente inadatta a ricoprire il suo ruolo. Tutta apparenza"

"Mancanza di umanità e amore verso i bimbi da parte proprio di religiosi......da evitare ci sono in zona scuole pubbliche migliori"

"Anche per me che le conosco da appena 1 mese e 5 giorni è stato subito amore. Questo luogo è un incanto e le suore fanno bene il lavoro con vera dedizione e competenza. Sono molto felice di essere capitata qui. Pratichero' sport in palestra non appena ne avrò occasione. Continuate così, ad maiora!"

"Anche tra gli abitanti dell'Esquilino, se dico ci diamo appuntamento a VIlla Astalli, ottengo come risposta uno sguardo perplesso: se invece parlo della scuola delle suore del Calvario, tutti mi capiscono. In realtà, sto parlando dello stesso, medesimo edificio. Tutto comincia a metà del 1600: gli Astalli, nobilità di campagna, nel 1548 erano diventati marchesi di Sambuci, grazie alla parentela con i Pamphili e all'elezione al soglio pontificio di Innocenzo X, si ritrovano improvvisamente a fare carriera nella corte papalina. Per cui, servono dimore adeate al nuovo rango: da una parte viene ristrutturato il palazzo di famiglia accanto al Campidoglio, dall'altra viene realizzata una villa suburbana all'Esquilino, con una “pars urbana” destinata “per uso di delizie”, con il Casino nobile circondato da giardini e viali ed una “pars rustica”, molto più ampia, destinata ad uso agricolo, dedicata alla coltivazione della vite, dei carciofi e dei fiori. La Pars Urbana, quella sopravvissuta alla lottizzazione ottocentesca, è costituita dal Casino nobile costituito da un edificio di due piani, con targhe in stucco alle finestre, busti dentro ovali a decorare le pareti ed un’altana centrale eretta in sostituzione di una preesistente torre. Si caratterizzava anche per una gradinata a doppia rampa in facciata e per le ali sporgenti, due avancorpi che sul lato sud-est delimitavano un portico di cinque arcate prospiciente il giardino segreto. Una fontana, ancora esistente, era posta in asse con il portale al centro del piazzale di accesso. Nel 1919 il Casino è acquistato della Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, che lo utilizzano come casa generalizia e scuola, destinazione rimasta in uso sino ad oggi"