Concordia Hospital,

Via delle Sette Chiese, 90, Roma (RM)

"Sono stato ricoverato nella Clinica Concordia Hospital per 6 notti e non posso che rendere pubblica la perfetta organizzazione generale e la grande professionalità e gentilezza di tutti. Ringrazio quindi il Prof. Campi e tutto il suo staff di chirurgia per l’ottimo esito dell’intervento di protesi d’anca, la Caposala Francesca e i suoi collaboratori, di ogni genere e mansione, per avermi coccolato e protetto tutto il tempo della degenza rispondendo a tutte le mie esigenze (anche non richieste) con rapidità e sicurezza. Ringrazio anche tutti gli impiegati che ho incontrato durante questo periodo, portierato/centralino, pulizie (molto efficienti), accettazione ecc. Una menzione a parte per i pasti che, nel confronto con altre situazioni vissute, sono da considerarsi nel complesso più che sufficienti se non, alcune volte, discreti. Un abbraccio tutti. Marcello Piacentini"

"Sono stata operata dal prof Campi di artroprotesi in questa struttura sono stata curata ed assistita con professionalità e cortesia purtroppo non ricordo nomi delle infermiere tranne di una, Olga, che ricordo con affetto per la sua gentilezza. Purtroppo unico dato negativo è la ristorazione che forniva pasti pessimi addirittura un giorno la carne emanava un odore pessimo tanto da non poterla mangiare quindi forse dovrebbe essere rivista la qualità del servizio"

"Innanzi tutto le operazioni pre ricovero sono state fatte in maniera abbastanza disorganizzata. Non si rispetta l ordine di arrivo alla struttura e poche sono le indicazioni che vengono date durante il percorso delle analisi. Nella degenza ho notato la scarsa assistenza del personale anche se, quando chiamati in causa, si sono distinti per gentilezza e cortesia. Poi c'è l operazione... Fatta dal dott Meloncelli e totalmente sbagliata tant'è che si ricorrerà ad un nuovo intervento"

"Premesso che, a mio parere, le recensioni andrebbero fatte in merito alla propria esperienza personale e non per screditare quelle altrui. Viste alcune dichiarazioni non veritiere sull’accaduto vorrei descrivere la mia esperienza. Il 19 marzo mi sono recata, accompagnata da mia figlia e mio genero all’Hospital Concordia, previo appuntamento preso personalmente con il dottor Colao. Siamo arrivati all’ospedale alle ore 12:45, l’appuntamento era alle 13, subito abbiamo informato tramite centralino il dottor Mannino del nostro arrivo anticipato. La nostra insofferenza si è palesata dopo ben due ore di ritardo, quando il dottor Mannino ci ha fatto accomodare in un corridoio, dove abbiamo ritrovato le medesime persone in attesa di essere visitate dal dottore. Tutto questo in presenza di diversi testimoni. A mio parere l’unica persona sofferente quel giorno ero io, costretta ad attendere per più di due ore e mezzo su una sedia a rotelle, digiuna e senza poter prendere le medicine. Visto il periodo pandemico in cui viviamo avrei gradito puntualità, per non trovarmi tante ore insieme ad altre persone in un luogo chiuso. Spero che questa esperienza possa aver insegnato qualcosa per il futuro, che quando ci si trova davanti a persone anziane e sofferenti conviene avere una buona capacità organizzativa e rispetto, che è alla base nella normale convivenza civile. Vorrei infine precisare che né io né mia figlia mettiamo in discussione la terapia eseguita dal professore, risultata molto efficace."

"Ho portato mia madre, ultra novantenne, nel vostro ospedale per una visita con il dottor Colao. Nonostante avessi preso un appuntamento abbiamo dovuto aspettare due ore in sala d'attesa prima di essere ricevute e, come aggravante, ci tengo a precisare che non è la prima volta che succede! Questo tipo di organizzazione è inaccettabile nei confronti di un paziente fragile e, soprattutto, tenendo conto del periodo pandemico nel quale ci troviamo. Peccato perché la struttura è molto bella."