HANGAR 107 - Milano - Zona Ripamonti

"Bel negozio ,trovi tutto o quasi prezzi ottimi .....se tesserati sconto eccezionale...."

"Mi è bastato passare davanti e vedere che esibiscono con orgoglio un modello tipo gp, che asserisce che il personale è stato tutto vaccinato. Dovreste vergognarvi,significa essere razzisti,divisivi,discriminanti e violatori della legge sui dati sensibili, controinclusivi. Vi auguro la recessione."

"Non è proprio economico, però ci sono cose molto carine"

"Locale outlet dall'abbigliamento sia uomo che donna, oggettistica varia personale e per la casa anche prodotti alimentari. Ogni tanto una visita ci sta trovi l'idea per un regalo o anche un affare per il tuo portafoglio PS. Bisogna fare la tessera e non so se viene data gratuitamente o ha un costo annuale"

"Fino a due - tre anni fa era uno dei miei punti di riferimento per acquisti di abbigliamento e anche di altro genere, a seconda delle occasioni. Poi Melissa, la commessa bionda, professionale e dolce e simpatica si è trasferita a Brindisi e l’accoglienza è cambiata di colpo. Prima una ragazza molto gradevole ma dai modi duri, poi Andrea e altro personale a me non familiare. Quest’ultimo in generale è sempre stato cordiale, ma stamattina non mi è stato di aiuto. O perlomeno non era in grado di risolvere il problema. Ho provato un paio di scarpe Frau e chiesto di aggiustarmi i lacci. “Non sono capace” mi ha risposto candidamente. E si è fatto aiutare dalla sua collega (o responsabile). A un certo punto è scoppiato il putiferio. E qui non metterò più piedi. Anzi, diffonderò la mia segnalazione su tutti i social. Si moriva di caldo, l’impianto di condizionamento non funzionava (me l’ha confermato lo stesso Andrea), e per provare le scarpe ho abbassato la mascherina. Apriti cielo! Una commessa con gli occhiali, di bassa statura, giovane e aggressiva mi ha imposto di indossarla in maniera autoritaria. La prima volta le ho risposto che ho fatto la doppia vaccinazione e non respiravo, lei ha ribattuto che “noi stiamo qui da otto ore, deve indossare la mascherina e punto!”. Eh, no. Tu così non mi tratti, anche perché soffro di fame d’aria (certificata) e ho il green pass, e, soprattutto, nel negozio non circola l’aria! È nato un diverbio violento e lei voleva scagliarsi addosso a me. L’ha trattenuta la sua responsabile, una donna alta e robusta. Voleva alzare le mani a un cliente!!! Le avevo ribadito che non era quello il modo di chiedermelo e intimarmelo! Confesso, dopo la sua reazione, l’ho mandata a quel paese e dato della cretina, ma non mi sembra un comportamento professionale esemplare il suo. Sono sempre rispettoso delle regole, anche se ingiuste e criticabili, ma oggi, purtroppo, i commessi, capostazione, panettieri e tanti altri si sentono in potere di importi la richiesta di indossare la mascherina con modi bruschi, arroganti e autoritari. Le scarpe le ho comprate in via Friuli- angolo Colletta. Pure qui faceva più caldo, ma l’accoglienza era diversa. Pretendo delle scuse!"