Istituto Salesiano San Lorenzo Baluardo La Marmora 14, 28100 Novara

"Nulla di veritiero quando al colloquio mi è stato detto che i ragazzi verranno seguiti in modo diverso che una scuola pubblica e tutti saranno allo stesso livello! I professori assolutamente non disponibili e non collaborativi, per non parlare del comportamento degli alcuni alluni, peggio di una giungla per alcuni aspetti. Peccato che nessuno fa nulla per cambiare ! Non è più la scuola di una volta ! Per dire ultima: il don di religione invece di essere amato e odiato ...."

"Ottima scuola la migliore. Ma a prezzi salati"

"Discreta scuola!"

"È molto bello come istituto perché si fanno tante attività e se andate all’ estate salesiani vi divertirete molto anche se costa un po’ però ne vale la pena"

"Ora ci passo davanti spesso e tutte le volte alzò la testa e provo un certo rimpianto, il rimpianto di chi vi ha studiato per due anni, agli inizi degli anni 60, senza combinare granché. Fui inserito come seminterno, praticamente entravo la mattina partecipavo alle ore di lezione (la mia era comunque una incosciente presenza più che una partecipazione), pranzavo , giocavo a pallone come un forsennato, presenziavo il doposcuola scribacchiando senza voglia i compiti e sfogliando alcuni testi, facevo merenda (tutti in fila a raggiungere una cesta per prendere un panino e un'altra cesta per raccogliere una confezione della mitica marmellata Sorini), alle 16.30 partivo con la borsa di cuoio in spalla per raggiungere la stazione ferroviaria, treno per Nibbia. Arrivavo alla stazione di Nibbia dove abitavo, mio padre allora ne era il gestore, mi cambiavo e via nei prati, nei fossi, sugli alberi, da buon selvatico che ero. Infatti, da buon selvatico, rimediai una bocciatura al primo anno. Il secondo anno fui rimandato di latino che a settembre rimediai per grazia di Dio, e appunto grazie a Lui, consigliarono a mio padre di inserirmi in un'altra struttura, in poche parole più consona al mio spirito brado. Addio a don Orlandi, don Bergamasco e a tutti i vari don che per due anni si sono trovati davanti un bizzarro e riottoso adolescente, più zodiaco che aspirante persona di cultura e che non furono in grado di cambiare. Mi cambiò così mio padre con le buone ma anche a suon di sganassoni e sono diventato quello che sono stato e che ho conseguito, appagato di quello che la vita mi ha dato, gioie e benessere, qualche dolore. Ora ci passo davanti, in bicicletta, quando vado in ospedale un po' di volte la settimana a prestare il mio servizio di volontariato; a volte, alzando la testa, mi capita di rivolgere un cenno di ringraziamento alle persone e alle esperienze che lì ho conosciuto e vissuto e che hanno contribuito anche loro alla evoluzione della mia vita."