Gavosto Dr. Franco

"Il notaio mi fa fatto un atto di rogito su una casa vincolata da Convenzione Edilizia art. .35 - 865/71 a prezzo di mercato, sostenendo che era uscita una Legge che abrogava e faceva decadere la convenzione attiva. Peccato che decadevano le convenzioni PEEP successivamente e la Legge non è retroattiva. Non si è confrontato col comune e la sua giustificazione è che in quegli anni era consuetudine procedere in questo modo, siamo stati sfortunati. Fate attenzione che pagate un professionista che non garantisce nulla e risolverà le situazioni secondo le consuetudini e la fortuna del momento, non secondo la correttezza della comunicazione tra clienti e procedure. Rispondendo con tutto rispetto al suo commento: Una convenzione stipulata tra Comune e impresa di costruzione nel '91 con anche il fallimento dell'impresa stessa, non può essere modificata dall'amministrazione comunale, dal sindaco e da un giudice qualunque, ma dal TAR. Lei mi disse:" se fate causa magari la vincete". Ma come può, una famiglia che compra casa col 100% di mutuo permettersi una causa contro il comune/pubblica amministrazione? Mi risarcisca del danno e se è convinto, faccia Lei causa al comune. Il notaio è anche avvocato, ha tutte le competenze per poter procedere in tal senso, e magari la vince. La normativa che ho dovuto imparare nelle notti in bianco da più di un anno è ostica, ha ragione, da Lei avrei dovuto impararla insieme, tutti avremmo fatto le cose giuste. Ci ha indicato commi e leggi che sono inserite nel compromesso, ma si è ben visto dall'inserirlo nel rogito. Non credo neppure che la normativa preveda che un cittadino compri in Edilizia convenzionata a 100'000 euro e rivenda a 200'000 euro senza darne 1 alla comunità del suo paese. Non credo che lo abbia fatto con premeditazione, ma oggi ho due figli e il suo atteggiamento superficiale, mette a tappeto tutta la mia liquidità economica. Da un professionista pagato bene, mi sarei aspettata un aiuto diverso. Saluti"

"Gent. Sig.ra Medola, come ho già avuto modo di chiarirle, alla compravendita da lei stipulata con mio atto in data 8 febbraio 2010 riguardante una villetta in diritto di proprietà convenzionata con atto 19 aprile 1991, NON si applicava allora né si applica oggi la disciplina del prezzo determinato dal Comune. La normativa in materia è assai complessa e spesso i piccoli Comuni che danno ai cittadini informazioni non corrette. Pertanto confermo ora nuovamente l'assoluta correttezza del mio operato e la conformità a legge del suo atto di acquisto. Cordiali saluti. Notaio Franco Gavosto"